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Impianti Bottero in Cina producono vetro con uno spessore di 0,25 millimetri

Commesse per oltre 10 milioni di euro per realizzare gli schermi piatti di prodotti elettronici

Sta entrando a pieno regime in Cina a Wuhu, nei pressi di Nanchino, una linea targata Bottero per la produzione di lastre di vetro ultra sottile. In particolare, grazie al proprio know-how, l’azienda cuneese sta installando un impianto, attualmente in fase di avviamento, in grado di produrre lastre di vetro dello spessore di 0,25 millimetri (un quarto di millimetro), impiegate per realizzare i comuni schermi per computer, tablet e cellulari. La commessa fa il paio con un’altra acquisita nello stesso settore, sempre in Cina. Le due commesse hanno un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Lo spessore minimo del vetro lavorato oggi dai più comuni impianti è compreso tra 1,4 e 1,6 mm.

L'impiego di questa tipologia di vetro ultra sottile sta largamente prendendo piede in parecchi prodotti ormai di uso comune tra i consumatori (schermi di smartphone e tablet): “Da questa esigenza tecnologica - spiega Alberto Masoero, direttore Business Unit Vetro Piano di Bottero - è nata un’interessante opportunità di business per gli impianti speciali della Bottero di Cuneo che, dopo aver concluso con successo a fine 2014 il commissioning di una prima commessa simile in questo settore per una vetreria di Bengbu (Nanchino), ne ha acquisita una seconda per un valore totale di oltre 10 milioni di euro. La vera sfida tecnica è basata sulla fragilità di un vetro così sottile che, oltre a dover rispettare elevati standard ottici, va manipolato con particolare cura data la sua estrema delicatezza. Nel dettaglio, la soluzione tecnologica Bottero, grazie ad una perfetta integrazione tra meccanica ed automazione (meccatronica), ha consentito di industrializzare una produzione giornaliera di 65mila mq di vetro ultrasottile spesso 0,25 mm, ovvero 24 milioni di mq all’anno, per ognuna delle due linee. Possiamo benissimo dire che un’elevata percentuale dei prodotti elettronici a schermo piatto che manipoliamo e che ci circonderanno in futuro contengono tecnologia made in Cuneo targata Bottero”.

I tecnici della Bottero hanno impiegato sulle linee di entrambi i progetti 20 robot, integrati in una linea complessa di almeno 200 macchine, per la presa e lo scarico automatizzato del vetro. I mercati di sbocco per questa famiglia di prodotti Bottero sono principalmente in Asia, dove risultano concentrate le maggiori produzioni di smartphone e tablet, che poi vengono distribuiti in tutto il globo.

“La gestione di progetti di questa portata – aggiunge Alberto Masoero - ha coinvolto un team multidisciplinare formatosi nelle scuole tecniche del Cuneese, con competenze che spaziano dalla meccanica all'automazione, unito all’apporto fornito dagli ingegneri formatisi presso le università piemontesi”.

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